IL PORTO E LA VALLE DEL DOURO - CODICE ISPIRAZIONE DI VIAGGIO: GU4PTS731
La cosidetta ''Strada del Vino'' è percorribile in automobile in cui sfruttare i belvedere per ammirare la natura, fermandosi nelle splendide quintas e negli antichi solares per rifocillarsi e vivere appieno la vita agreste del Portogallo. Oppure in battello, proprio come nel XIX secolo, quando il Porto veniva trasportato sull’acqua.
L'imbarcazione che veniva utilizzata era il "barco rabelo" che grazie alla sua resistenza e la bravura dei marinai, le grandi botti di vino potevano venire esportate per il commercio.
La vinificazione dell'uva è stata importata dai Fenici che, a loro volta, l'avevano imparata dalle popolazioni mediorientali e caucasiche. Le tecniche di impianto e coltivazione nel Douro si devono invece ai romani, quando decisero di coltivare le viti sui pendii collinari. Ancora oggi, dopo trecento anni, i vini dell’Alto Douro continuano a conquistare i palati di vari estimatori. Questo nettare è prodotto esclusivamente con uve provenienti dalla regione del Douro, da diverse case che hanno le proprie cantine a Vila Nova de Gaia, sobborgo di Oporto sulla riva sinistra del fiume. La sua qualità è legata al periodo di invecchiamento e il vino si diversifica a seconda delle annate: c’è il vintage port, fatto da uve di un unico vigneto e di un’unica annata, il tawny, invecchiato e riconoscibile dal colore più scuro, e il ruby, il più comune e più giovane.
Si racconta, che intorno al Seicento i figli di un mercante inglese, in viaggio d'affari in Portogallo, si fermarono presso il Monastero di Lamego e assaggiarono il vino rosso lì prodotto. Conquistati dal suo gusto dolce e morbido, organizzarono una spedizione per portare nella loro patria l'ottimo vino. I frati, per garantirne la conservazione, vi aggiunsero il brandy. Il risultato fu la nascita della grande famiglia dei vini liquorosi come appunto il Porto, il Madeira, gli Sherry in Spagna e il Marsala in Sicilia.